L’idea di questo reportage nasce nel Natale 2002, in uno dei tanti viaggi alla cittadina d’origine, quando mio padre mi dice che il deposito dei bus della società Rama è stato trasferito nell’area d’entrata della Sitoco, un flash-back mi riporta al 1998, quando tutti i lunedì mattina prendevo il treno per andare a Pisa all’Università, l’interregionale passava spesso sul primo binario che costeggia la fabbrica lasciando intravedere le sue “meraviglie” abbandonate… Già allora colta della malattia “fotografia” in molte occasioni dicevo: “ Qua dentro c’e’ da fare delle bellissime foto”. Poi il corso della vita ti porta per altre strade, in altri posti e spesso si dimenticano tante cose che ci si era prefissi di fare…. Finché arriva un giorno ed ecco che i ricordi tornano alla mente. La prima escursione di perlustramento, per trovare un possibile varco d’ entrata avviene il 6 Gennaio '03, con esito in parte negativo, riesco a intrufolarmi in un settore, ma il cielo è coperto e posso solo scattare le prime immagini di esterni: emozionante. Segue in Gennaio un’altra perlustrazione dalla parte opposta, nessun ingresso, solo altre foto di esterni, usando i teleobbiettivi, più osservo e più aumenta la curiosità di entrare. Lascio passare un’ po’ di tempo e verso i primi di marzo in uno splendido pomeriggio assolato ritorno nel primo settore e ... Finalmente sono dentro: meraviglioso… I primi scatti agli interni… Gli enormi fabbricati sono vuoti…. Solo qualche sporadico macchinario è rimasto in memoria del passato e tanta melma fangosa… Nella solitudine sembra di sentire il rumore delle macchine ed il parlare degli operai… Clic,,Clic gli scatti si susseguono… Il respiro si fa lento, silenzioso, per un religioso rispetto verso il Gigante che dorme… La zona è completamente sigillata, non si può accedere agli altri settori, l’unico modo è chiedere il permesso al guardiano… Così dopo pochi giorni sono all’interno della fabbrica, qui c’e’ di tutto… E di più… Ho solo questa occasione e la devo sfruttare al meglio, scattare il più possibile e correttamente! Le emozioni sono un susseguirsi, ogni angolo riserva una sorpresa, esco dopo un oretta, soddisfatta, le foto sono buone! L’unico rammarico… Non aver potuto girare completamente il complesso industriale ma solo alcune zone… E mi chiedo: “Chissà che ci sarà laggiù, nascosto tra 4 mura fatiscenti che non ho potuto riprendere, raccontare e tramandare… Quando iniziata la bonifica qui vi sorgerà un bel centro residenziale o altro di simile??” Dopo questa escursione nelle “viscere” della fabbrica, ho nei gironi seguenti fatto delle fotografie paesaggistiche con riprese da diverse zone limitrofe alla laguna e concluso il mio reportage “storico”, e non di denuncia ambientale come molti hanno interpretato, perché il mio voleva essere la documentazione “storica” dello stato attuale del rudere della Sitoco, che in futuro più o meno lontano non esisterà più.
STORIA DELLA FABBRICA
La fabbrica sorge in riva alla Laguna di Orbetello a ridosso della stazione ferroviaria, venne costruita nel 1908. La produzione del concime era legata all'estrazione della pirite nelle miniere di "terra rossa" all'Argentario. Con la chiusura delle stesse dopo il secondo conflitto mondiale iniziò la crisi economica dovuta ai grandi costi per l’importazione delle materie prime che servivano alla produzione di acido solforico. Divenne una fabbrica collegata alla Federconsorzi negli anni settanta, e venne trascinata nel fallimento con la definitiva chiusura nel 1991. Sono passati 12 anni, e i segni del tempo hanno lasciato il loro magico tocco nelle infrastrutture ormai vuote, a ricordo della produzione di concime chimico rimangono pochi elementi sparsi nei vasti capannoni. Senza dilungarmi troppo lascio che siano le immagini a raccontare....e spero attraverso esse di farvi provare le stesse emozioni e sensazioni che ho provato nello scattarle.
The idea for this reportage was born in Christmas 2002 in one of many trips to the town of origin, when my father told me that the bus depot of the company Rama was transferred into the entrance of Sitoco, a flash -back brings me to 1998 when every Monday morning to take the train to go to Pisa University, the inter often passed on the first track that runs alongside the factory, leaving a glimpse of his "wonderful" abandoned ... Even then caught the disease "photo "On many occasions said:" Here in there 'to do some beautiful photos. " Then the course of life takes you to other roads in other places and often forget many things that we had set out to do .... Until one day arrives and your memories come to mind. The first excursion to scan, to find a possible breakthrough 's entry takes place on 6 January'03, ended in the negative, can intrufolarmi in a field, but the sky is covered and I can only take the first images of external exciting . In January following another patrol the other side, no entry, only more from outside, using teleobbiettivi, the more I see, the greater the curiosity to enter. Let pass a 'po' time and into early March in a beautiful sunny afternoon back in the first sector and ... Are finally in: wonderful ... The first shots to the interior ... The huge buildings are empty .... Only some sporadic machine remained in memory of the past so much mud and muddy ... In solitude seems to hear the noise of machinery and talk of the workers ... Clicks,, Clicks shots one after another ... The breath is slow, silent, for a religious respect for the sleeping giant ... The area is completely sealed, you can not access other areas, the only way is to ask permission for the attendant ... So after a few days inside the factory, here is' everything ... And more ... I have only this opportunity and I must make the best, take as much as possible and properly! Emotions are a succession, each paying a surprise corner, go out after a Oretta, satisfied, the photos are good! The only regret ... I do not have been able to completely turn the industry but only a few areas ... And I wonder: "Who knows who will be there, hidden between 4 crumbling walls that I could not resume, tell and pass ... When reclamation began there a nice rise residential or other similar? "After this excursion into the" bowels "of the factory, I have done in the days following with landscape photographs taken from various areas adjacent to the lagoon and concluded my report" historic ", not environmental complaint as many have interpreted, because I wanted to be the documentation "historic" the current state of ruin of Sitoco that in future more or less distant no longer.
HISTORY OF FACTORY
The factory is situated on the banks of the Orbetello lagoon next to the railway station was built in 1908. The production of fertilizer was linked extraction of pyrite mining of "red earth" all'Argentario. With the closure of the same after the second world war began economic crisis due to large costs of importing raw materials which were used to produce sulfuric acid. It became a factory linked to Federconsorzi in the seventies, and was dragged into bankruptcy with the final closure in 1991. 12 years have passed, and the signs of time have left their magic touch in infrastructure now empty, a reminder of the production of chemical fertilizer a few elements remain scattered in large sheds. Not to dwell too much leave it to the images to tell .... through and I hope they try to have the same emotions and feelings that I felt in the clips.